sabato 27 aprile 2013

Biancaneve senza parole...ma non era Ariel quella muta?

Ciao a tutti,
nella grigia Milano stanno succedendo cose sensazionali, a tratti allucinanti, ma solo a tratti eh...

Per la serie "Il nano S. colpisce ancora", eccomi nuovamente a raccontarvi i recenti sviluppi della tragica vicenda.
Questi sono da ritenersi gli ultimi, visto che di sviluppi non ce ne saranno più, grazie al cielo.

Ehm, dove eravamo rimasti?
Ah, si, ora ricordo.
Il nano S. mi chiama un due o tre volte negli ultimi due giorni facendomi domande senza senso tipo "non ti sei fatto sentire in queste mattine"... Bah, innanzitutto perché dovrei farmi sentire solo la mattina? Secondo, se non mi faccio sentire la mattina forse qualche risposta te la puoi dare da solo. 
Ma forse no, non pretendiamo troppo dal prossimo dai...

In ogni caso mi chiama e mi richiama. Rispondo sempre e interpreto in maniera magistrale la parte di Miranda ne "Il diavolo veste Prada" (solo nel tono, non nei gesti e nella voce, per carità).
Il sole finalmente decide di uscire e di essere meno timido e, per dirla in poesia, scioglie la durezza ridondante del mio cuore. 
Esco con la mia amica F. (nonché mia coinquilina) a fare un giro in centro.
Il nano S. mi chiama dicendomi che sul tardi deve andare a prendere una sua amica per andare all'Idroscalo (e a me che-me-fre-ga?) e mi chiede se possiamo vederci un attimo per bere un caffè, che sarebbe venuto con la sua microscopica macchina (mi sembra un paguro in quella scatoletta di tonno) fino a piazza San Babila, dove c'è l'Autogrill.

Piazza San Babila, dove c'è l'Autogrill.
Piazza San Babila, dove c'è l'Autogrill.

No, non è un errore di battitura, lo scrivo due volte perché è ciò che mi ha detto: "Piazza San Babila, dove c'è l'Autogrill."
Ora, in piazza San Babila a voi risulta ci sia un Autogrill? A me no, per cui interpreto la parola "Autogrill" in "Mc Donald" (perché in San Babila un Mc Donald c'è...) e gli dico che in 10 minuti io e F. riusciamo ad essere lì.
Dopo 10 minuti lo chiamo: "Hey ciao, sono in San Babila dove c'è il Mc Donald".
Mai l'avessi detto.
La belva, anzi scusate, la bestiolina che c'era il lui ha preso il sopravvento.
"Ma cosa cazzo ci fai lì??? ti avevo detto PIAZZA DIAZ, tu mi rispondi di sì e ora mi dici che sei in San Babila!!!".
Primo pensiero: ottimo, la bipolarità ha preso il sopravvento e ha deciso di organizzarsi partendo dai più bassi.
Cerco di sedarlo in qualche modo dicendogli che se nel suo mondo fatto di hobbit la Compagnia dell'Anello confonde piazza Diaz con piazza San Babila, io non abito certamente nella Terra di Merdor e che conosco Milano abbastanza bene.
Mi incammino (sempre con F.) verso piazza Diaz incazzato come una vipera.

Piccola premessa, dopo capirete il perché:  c'erano 25 gradi quel giorno. A Milano significa che si schiatta di caldo. Ero vestito con bermuda blu, camicia a righe, scarpe sportive e zaino.

Torniamo alla vicenda.
Lo raggiungo in piazza Diaz,  lo vedo dentro la sua scatola di fiammiferi con le ruote e per tutti i 20 minuti che stiamo insieme parla con F. (ma allora Dio esisti!).
Ci salutiamo (mentre ci scambiamo i due baci mi sussurra "oggi mi stai sul cazzo", a cui rispondo con un "non sai quanto tu") e ci dividiamo.
La sera vado a mangiare sushi con alcuni amici e alle 23 mi viene l'ideona di scrivergli. La conversazione è la seguente (prendo il cellulare di Meucci e trascrivo letteralmente):

Io: "ha senso continuare a vederci?"
Nano S. :"non lo so, ci sono cose che non mi piacciono"
Io: "tipo?"

[nella mia testa nel frattempo penso che probabilmente non gli piace il mio carattere o come l'ho trattato nei giorni precedenti. Mai mi sarei aspettato la risposta che sto per scrivere. MAI.]

Nano S. :"L'abbigliamento di oggi mi faceva cagare ai massimi livelli, non posso impedire ad una persona di non mettere gli shorts, ma con me non ci siamo per niente. Sempre sincero".

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Due considerazioni:
1. prima di tutto se i pantaloni mi arrivano al ginocchio non sono shorts, ma posso capire che su 1m e 65 di altezza la distanza tra il ginocchio e l'inguine possa destare sospetti.
2. Complimenti, sei riuscito a scrivere "shorts" nel modo corretto. Peccato che la doppia negazione precedente renda la frase priva di senso.

Immediatamente mi metto a scrivere un sms (credo che questo povero cellulare non abbia mai fumato tanto). Improvviso un "La tua altezza mi fa cagare ai massimi livelli, ma non posso certo impedire ad un nano di essere talmente basso da avere il culo attaccato al collo".

Non invio.

Perché? Perché a me queste cose da finocchia mi fanno rabbrividire.
Mi limito a scrivere: "senza parole".
Risultato? ieri mattina mi scrive: "scusami per ieri sera".

Depennato.

Morale della favola? Biancaneve è senza parole, ma i nani sono diventati 6.

Alla prossima!



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